Strage di Capaci
La Strage di Capaci è un evento accaduto nella mia terra, la Sicilia. Dopo aver cercato argomenti diversi quello che mi ha colpito di più e che ho trovato interessante è proprio questo.
La Strage di Capaci è un evento accaduto nella mia terra, la Sicilia. Dopo aver cercato argomenti diversi quello che mi ha colpito di più e che ho trovato interessante è proprio questo.
Piero Badaloni intervista il giornalista Paolo Borrometi riguardo alle minacce da parte dei mafiosi con cui convive da molto tempo e per cui è costretto a vivere sotto scorta. Ho scelto questo contenuto perché mi ha colpita la tenacia, la determinazione e il senso del dovere di quest'uomo che a costo di dire la verità e di parlare, ha messo e mette tutt'ora a rischio la propria vita, dopo alcune vacillamenti.
Giancarlo Siani è un’altra figura che va ricordata nella lotta alla mafia. Era un giornalista e venne ucciso proprio dalla mafia quando aveva 26 anni. Lavorava al “Mattino” di Napoli e si era sempre interessato alla camorra nelle zone di Torre Annunziata.
La mafia nasconde tanti lati del suo aspetto. La mafia cambia significato al termine "rispetto",perché rispetto non significa sottomissione, ma riconoscimento del valore dell'altro, invece la mafia è violenta e crudele e nasconde il suo lato oscuro.
Nel diario di Annalisa si trovano molte considerazioni sul degrado del suo quartiere: "Le strade mi fanno paura. Sono piene di scippi e rapine. Quartieri come i nostri sono a rischio" o anche semplicemente "vorrei fuggire, a Napoli ho paura".
La mafia non è cambiata, c’era e c’è ancora» il video parla di un bambino, figlio di un mafioso che si è pentito di essere entrato a far parte della mafia, per vendicarsi i mafiosi hanno preso il bambino di 13 anni lo hanno rapito, soffocato e il corpo lo hanno sciolto nell’acido.
Ho scelto di parlare di Graziella Campagna una ragazza vittima di mafia, perché molte persone non conoscono la sua storia e ci fa capire che la mafia non risparmia nessuno.
Emanuela Loi è stata un'agente di Polizia italiana, morta nella Strage di via D'Amelio (attentato di cosa nostra a Paolo Borsellino), immedesimandomi in Emanuela posso comprendere la paura che ha avuto in quel momento ma al contempo non ha mai smesso di essere coraggiosa.
Graziella, una mia coetanea, vittima del caso, la cui unica colpa è stata aver trovato una piccola agenda. Mi stupisce e rattrista come molte cose avvengano a qualche decina di minuti da dove mi trovo; storie come queste di cui non sapevo nulla e, di cui sono venuto a conoscenza grazie a questo progetto. Storie che ci fanno capire l’importanza, l’urgenza, la necessità di combattere la mafia e la criminalità. Storie che ci fanno capire l’importanza di conoscerle e, di tenere a mente quanto possa essere crudele l’uomo.
Questo contenuto l'ho trovato digitando soltanto "Salvatore Riina". L'ho scelto perchè nonostante la sua popolarità non si parla molto delle stragi che egli ha compiuto. Si tende solo a vedere il momento di arresto di un mafioso non tutto ciò che ha fatto.
Ho trovato questi contenuti digitando sulla barra di ricerca Google 'Mafia a Messina' perché, oltre ad essere interessante, è altrettanto rimarchevole essere consapevoli di ciò che avviene, in primis, attorno a noi e quindi vicino a noi.
Cercando in Internet dei film inerenti alla mafia, mi sono imbattuta nel trailer di un docu-film che, a parer mio, potrebbe essere interessante. Parla di una fotografa, Letizia Battaglia, che lavorava per un quotidiano negli anni ’70 e presenta il suo lavoro: quello di fotografare i mafiosi deceduti e, talvolta, anche vittime di mafia. La pellicola in questione si chiama ‘Shooting The Mafia’.
Ho scelto questi temi perché solitamente si pensa che i mafiosi abbiano un codice morale che li spinge a non uccidere donne e bambini, in realtà non è così, anche se penso che alcuni di essi vengano risparmiarti se visti come futuri mafiosi. In questo video possiamo vedere e ascoltare l'intervista a Santino Di Matteo.
La mafia ancora oggi serpeggia nelle strade della Sicilia e nelle strade italiane ma dal momento del maxi processo qualcosa è cambiato, la mafia da quel momento ha sempre avuto ostacoli in ogni azione indecorosa, abbattendo lo stato di omertà tra gli italiani che inconsapevolmente aiutavano la mafia.
Ho deciso di scegliere questo argomento per far capire quanto sia davvero vicino a noi la mafia e quanto spesso la corruzione invogli le persone a non parlare. Inoltre credo che chi abbia il coraggio di farlo vada premiato, non solo per il suo aiuto ma perché senza saperlo da il coraggio ad altri di parlare. Tutte queste informazioni le ho trovate sul web, questo libro parla di varie vicende mafiose accadute a Messina.
Ho trovato questo film su Netflix. "Il padrino" una trilogia incentrata sulla storia di una potente famiglia mafiosa di New York, I Corleone. L'ho scelto perché ci fa conoscere gli aspetti più profondi e controversi della parte più interna e sensibile della mafia, la famiglia.
Ho trovato questo argomento su Google. Parla delle donne vittime della mafia. L'ho scelto per sfatare il codice d'onore, di cui si parla tanto, della mafia che non uccide né bambini né donne.
Ho deciso di condividere questo documento perché approfondisce e spiega questi due argomenti in modo molto approfondito. Io scelgo l'illustrazione memoria/oblio, perché bisogna continuare a parlare, senza far ricadere nel buio tutto ciò che accade.
Ho trovato questo contenuto sul web, racconta della storia di questo ragazzino, purtroppo vittima della mafia. Ci sono 125 bambini morti a causa della mafia, ma nessuno ne parla come se non fosse rilevante.
Ho scelto in particolare questa storia perché lui a differenza di altri è stato ucciso per il suo costante impegno evangelico e sociale.
Nel video l'intervistatrice Michela Ponzani commenta e visiona un filmato racchiudente la vita e le attività della vittima insieme allo storico e scrittore Giovanni De Luna. Ho scelto questo filmato perché credo descriva in modo completo chi è stato Maurizio Rostagno, il suo spirito e dedizione e soprattutto altruismo nell'aiutare i tossicodipendenti.
Questo articolo parla dell’omicidio di Graziella Campagna uccisa a 17 anni,per aver scoperto durante le ore di lavoro in una lavanderia un documento che rivelava il vero nome di Gerlando Albert junior, questa informazione le costerà la vita. Il corpo fu ritrovato due giorni dopo a Villafranca, riconosciuto dal fratello, aveva cinque ferite d’arma da fuoco.
Ho scelto questo contenuto poiché trasmette a pieno l'amore di una madre e un fratello e l'angoscia provata da questi ultimi a causa della morte di Peppino e della situazione in cui egli era coinvolto. Felicia Bartolotta Impastato ancora oggi ci insegna a non abbatterci ed a reagire durante i momenti di grande difficoltà, come lei fece, malgrado l'immenso dolore, dopo l'omicidio mafioso del figlio Peppino. È stata una grande moglie e madre, la cui sensibilità, coerenza, impegno, umanità, accoglienza e spirito comunitario traspirano dalle mura di Casa Memoria.