Schermi in Classe – l’etica libera la bellezza è stato selezionato anche per l’anno scolastico 2019/2020 tra i progetti del Piano Nazionale “Cinema per la Scuola”, indetto da MiBACT e MIUR per sostenere le buone pratiche in ambito di Film Literacy e alfabetizzazione audiovisiva.
Considerata la crescita esponenziale di immagini che quotidianamente fronteggiamo “Cinema per la Scuola” nasce con l’obiettivo di introdurre nelle scuole il linguaggio cinematografico e audiovisivo come strumento educativo trasversale, che possa portare gli studenti a una maggiore conoscenza del mondo, sviluppando sempre più capacità critiche.
Il cinema nelle scuole, infatti, non può e non deve avere una valenza solo strumentale, di avvicinamento e supporto agli studenti per le materie più complesse e meno attuali.
Conoscere il linguaggio audiovisivo significa soprattutto «essere in grado di instaurare un rapporto attivo e critico con la miriade di immagini in movimento che colpiscono ogni soggetto nella civiltà degli schermi in cui siamo immersi» – spiegano gli esperti e rappresentanti della commissione MIUR-MIBACT.
Si afferma spesso che la digitalizzazione dei media abbia portato a un calo drastico dell’attenzione soprattutto tra i più giovani. “Cinema per la Scuola” vuole al contrario dimostrare come lo statuto stesso del cinema, cioè la sua struttura narrativa basata sul montaggio di immagini, suoni e dialoghi, possa essere una «palestra mentale» per i giovani studenti che vengono così chiamati a ragionare su connessioni quali la totalità con il frammento, il continuo con il discontinuo, e il dettaglio con il tutto.
Permettere a qualsiasi studente di entrare in contatto con la propria coscienza critica significa mettersi nella condizione di porre domande, di insinuare dubbi e condividerli con il resto dei compagni. Questo significa creare una comunità. E se McLuhan aveva ragione quando scriveva che «il medium è il messaggio», è certo allora che il cinema, la televisione e i media audiovisivi, strumenti del nostro tempo, sono in grado di produrre contenuti che, come dice il Prof. Casetti, servono «a far esplodere le coscienze» e mai a contenerle.
“Cinema per la Scuola” vuole stimolare gli studenti a non fidarsi a priori delle immagini così come vengono mostrate, ma condividere con loro strumenti nuovi per imparare a metterle in discussione, per scomporle e andare alla ricerca del perché, del come e del cosa quell’autore abbia voluto dire, esercizi utili a sviluppare idee critiche e consapevoli.
Se il cinema è uno strumento di percezione per conoscere il mondo, la sfida di Cinemovel è quella di ricostruire un nuovo immaginario collettivo a partire dalle esperienze dirette degli studenti, nella possibilità di scelta e nello sviluppo di un pensiero critico che nasca dall’essere una comunità oltre che singoli individui.
Grazie a MIUR e MiBACT e al bando “Cinema per la Scuola”, Schermi in Classe è il primo progetto su scala nazionale a portare il cinema su grande schermo direttamente agli studenti. Cinemovel e Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie hanno lavorato nell’anno scolastico 2018/2019 con le ragazze e i ragazzi di 15 scuole italiane, da sud a nord, attivando percorsi didattici sperimentali di ricerca-azione, e mettendo sempre al primo posto il linguaggio audiovisivo nelle sue diverse declinazioni. Il viaggio continuerà a partire da settembre 2020 attraversando 11 regioni per continuare a mettere in dialogo città con altre città, paesi con altri paesi.