Maxiprocesso
Maxiprocesso di Palermo è il nome dato, a livello giornalistico, ai procedimenti penali tenuti a Palermo per crimini di mafia (ma il nome corretto dell’organizzazione criminale è Cosa Nostra), tra cui omicidio, traffico di droga, ricatto, club mafia e altri.
Il maxiprocesso deve il suo soprannome alle sue enormi dimensioni: c’erano principalmente 475 imputati (poi a 460 durante il processo) con circa 200 avvocati della difesa. Il processo di primo grado ha portato a pesanti pene detentive: 19 ergastoli e pene detentive per un totale di 2. 665 anni di reclusione. Dopo un complesso processo procedurale, quasi tutte queste sentenze sono state confermate dalla Corte Suprema. Per quanto ne so, questo è il più grande processo penale mai condotto al mondo.
È durato dal 10 febbraio 1986 fino al 16 dicembre 1987.
Il fenomeno della mafia è stato spesso sottovalutato, le vere mobilitazioni iniziarono con la creazione della commissione politica antimafia. Vennero definiti giuridicamente i delitti di mafia. Questo diede inizio a una guerra tra la mafia e lo stato e la legge.
Di questo periodo si ricordano uomini di legge o anche cittadini uccisi per dimostrare il proprio potere sullo Stato. Due personaggi tra i più ricordati sono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, un magistrato e un giudice che diedero la vita per cercare di fermare la mafia. Nel loro assassinio morirono anche gli uomini della scorta.
Questa guerra non ebbe veri vincitori, molti uomini e donne diedero la vita per fermarla e riuscirono a mandare in galera molti di loro ma ancora la mafia esiste e per poterla fermarla, per me, è necessario cambiare la mentalità delle persone per fagli capire che aiutare o stare in silenzio davanti agli atti mafiosi sia sbagliato e che vanno denunciati.
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