Impatto della ‘ndrangheta sui territori
La ‘ndrangheta è un fenomeno di dimensioni enormi, presente in gran parte delle regioni italiane e anche all’estero. La Calabria è la regione in cui quest’organizzazione è più presente: sono circa 160 le organizzazioni criminali di stampo mafioso (cosche) presenti nella regione. La forte presenza della ndrangheta nella regione viene riportata da Antonio Talia nel libro “Statale 106”: “Il percorso da Reggio a Siderno dura solo un’ora e mezza di auto, ma dalla Calabria si ramifica attraverso cinque continenti e oltre quarant’anni di crimini”. Le indagini recenti confermano la diffusione di questo fenomeno in regioni come Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Liguria e Veneto. Un esempio di questa diffusione è il “Processo AEmilia” che ha portato all’arresto di 240 persone e all’intervento delle forze militari in Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Piemonte, Calabria e Sicilia. La ‘ndrangheta iniziò a stabilirsi all’estero fin dalle emigrazioni degli anni cinquanta principalmente in Australia, Canada e Germania. Ricicla denaro in ogni angolo d’Europa, in America del Nord e Australia. Controlla le rotte del narcotraffico dal Sud America al Vecchio Continente, quelle passanti dall’Africa occidentale e contratta stupefacenti insieme ad armi in Medio Oriente, si hanno notizie poi di smaltimento di materiale radioattivo e diamanti in Africa. Questa espansione territoriale, il controllo del mercato della droga, gli appoggi che trova nella politica e i collegamenti nel tessuto imprenditoriale al nord, sono tutti fattori che hanno permesso alla ‘ndrangheta di diventare una potente “azienda” capace di investire miliardi di euro. Il modo in cui agisce è cambiato rispetto al passato: ai tempi di ‘Cosa Nostra’ si metteva in mostra, uccideva e si poneva contro lo Stato, mentre adesso adotta la strategia di non apparire. La ‘ndrangheta investe, compra, corrompe attraverso quella generazione di imprenditori, incensurati e al di sopra di ogni sospetto.