La storia del bandito Giuliano
Penso che questa storia si colleghi alle vicende di molti fuggitivi di oggi, che sono stati capaci di nascondersi per anni e dirigere i "lavori" dei loro "colleghi" segretamente.
Penso che questa storia si colleghi alle vicende di molti fuggitivi di oggi, che sono stati capaci di nascondersi per anni e dirigere i "lavori" dei loro "colleghi" segretamente.
Nel bunker di San Giuseppe Jato, in provincia di Palermo, la mafia tenne prigioniero per due anni il piccolo Giuseppe Di Matteo, uccidendolo e sciogliendolo nell'acido l'11 gennaio 1996.
Deridere un proprio coetaneo, farlo sentire un diverso, isolandolo con piccoli o grandi ricatti psicologici e non solo, non è poi tanto distante dalle dinamiche dei gruppi criminali.
Rossella Casini ha scelto di parlare senza avere paura delle conseguenze e questo è da onorare, perché è grazie a queste persone che ora siamo più informati che mai.
Tutti noi ragazzi dobbiamo essere coscienti che ciò che ci sembra così lontano e un mondo parallelo a noi, invece ci è più vicino di quanto possa sembrare.
La Mafia lavora sul Dark Web vendendo armi e esplosivi, traffico di droga, organi, attività di spionaggio, documenti falsi, carte di debito e credito e tante altre cose inimmaginabili.
Ha introdotto un metodo investigativo che, ancora adesso, viene spiegato nelle scuole militari e preso come esempio, oltre ad essere preso come modello.
Beppe Montana, nativo di Agrigento, arriva a Palermo nel 1982, all’indomani dell’omicidio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Parla appunto della vita di Maradona dopo essere arrivato a Napoli, e del suo incontro con la famiglia Giuliano.
Quando ai funerali di Lillo Zucchetto, un bravissimo investigatore della Catturandi, si rese conto che in chiesa non c’erano i palermitani, ma solo poliziotti, diede vita al Comitato Lillo Zucchetto, girando e incontrando gli studenti.
Dopo la morte di Peppino, sua madre e suo fratello hanno deciso di chiudere tutti i rapporti con i mafiosi della loro famiglia e di opporsi alla mafia come segno di giustizia.
Occupandosi di cronaca nera e di omicidi di camorra, il giornalista incominciò a indagare sulle alleanze dei camorristi annunziatesi con i reggenti di altri clan della Campania e scoprì vaste aree di corruzione e connivenze tra politici e criminalità organizzata.
Ho associato questo video alla carta silenzio / voce, perché Piera Aiello invece di stare in silenzio e non rischiare la morte ha denunciato e sparso la voce di ciò che è successo.
Calvi Risorta, in provincia di Caserta, viene considerata la più grande discarica sotterranea d’Europa. Si pensa che ci sia dietro la Camorra.
La mafia provoca paura, ma bisogna avere il coraggio di combatterla, senza tralasciare nulla, perché si sa che tante piccole gocce formano un mare.
Un documentario sul Maxiprocesso di Palermo (1986-1992). Penso che sia molto interessante ed utile per capire un evento che ha in qualche modo segnato la storia della lotta alla mafia.
La miniserie offre un ritratto familiare e personale (anche un po’ romanzato) del giudice e dell’ambiente dove viveva.
Ci sono stati vari episodi di sedi scout che sono state vandalizzate o andate in fiamme in Sicilia, che è una delle regioni con maggior gruppi scout.
Piersanti Mattarella è stato un politico italiano, assassinato da Cosa nostra durante il mandato di presidente della Regione Siciliana.
Nel video Roberto Saviano come l'epidemia ha influito sulle società mafiose, lanciando un chiaro messaggio allo Stato.
Un giorno Saveria Antiochia ha detto. “Quando ti uccidono un figlio, sparano anche su di te”. A lei hanno sparato il 6 Agosto 1985. Era la madre dell'agente di polizia Roberto Antiochia di scorta al commissario Cassarà.
Questo filmato, parla della più grande espropriazione di beni (esattamente 96 immobili), fatta a Genova, al clan Canfarotta.
Ho deciso di parlare del film "Io Non ho Paura", per approfondire il concetto che hanno di sé i mafiosi, ovvero di essere uomini d'onore che non uccidono i bambini.