La Fondazione Cinemovel con il progetto Libero Cinema in Libera Terra ha ricevuto il 19 gennaio 2020 il “Premio Cinema Warrior-Cultural Resistance” al Trieste Film Fest, il maggior appuntamento in Italia dedicato al cinema dell’Europa centro-orientale. Un ottimo auspicio per la 15a edizione di Libero Cinema che si terrà a luglio!
Nelle parole degli organizzatori il Premio Cinema Warrior – Cultural Resistance viene assegnato: “a quelle figure che nel mondo del cinema, spesso nell’ombra, o dietro le quinte, che a costo di sacrifici, riescono a compiere veri e propri miracoli, se non addirittura a portare a termine delle missioni apparentemente impossibili.”
Vogliamo condividere questo premio con tutte le persone che riempiono le piazze del Festival, con la troupe di Cinemovel, con la squadra di Libera, con i registi, gli autori, i presidi territoriali, i partner, i sostenitori, le tante Cooperative e realtà con cui organizziamo ogni anno Libero Cinema, i compagni di viaggio e gli amici che ogni anno salgono con noi, anche virtualmente, sul cine-furgone che attraversa l’Italia. Ci piace ricordare la nostra “battaglia” di cinema itinerante con le parole del nostro presidente onorario il regista Ettore Scola: “I più grandi nemici della mafia sono la cultura e la conoscenza. Il suo miglior amico è l’ignoranza. Proprio quella che vediamo diffondersi anche nel nostro paese come una nuova ideologia e per combatterla anche il cinema può fare la sua parte“.
Luigi Ciotti accompagna il ritiro del premio con un messaggio:
“Sono molto felice del premio assegnato a Cinemovel da un festival importante e accreditato come quello di Trieste. La collaborazione tra Cinemovel e Libera, ormai più che decennale, nasce dalla convinzione che la cultura sia il primo antidoto alle pesti della mafia e della corruzione. Convinzione che una comunità dove crescono la cultura, la conoscenza, la capacità di distinguere e dunque scegliere, è una comunità ribelle al potere criminale e a chi lo favorisce. Una comunità fatta di cittadini consapevoli che la libertà è un bene comune e condiviso, da alimentare e difendere da chi lo ruba, lo divora, lo privatizza. Il cinema ha svolto in questo cammino un ruolo prezioso e direi cruciale. Parlo ovviamente di quelle opere che Cinemovel ha portato in giro per l’Italia, in contesti anche molto difficili, dove a lungo è stata soffocata la fame di bellezza e di giustizia. Mai come in quelle circostanze il cinema – e la grande arte in generale – si rivela non solo un fatto estetico ma etico, educativo, e, in senso lato, “politico”. Un discorso a parte merita il tema delle mafie. Oggi corriamo un rischio: quello di rappresentare le mafie come un fenomeno quasi esclusivamente criminale e sanguinario. È una rappresentazione in parte realistica ma non certo esauriente. Più che mai oggi è necessario cogliere il livello di commistione tra criminalità organizzata, criminalità politica e criminalità economica. Più che mai necessario è sapere che per contrastare le mafie occorre innanzi tutto una rivoluzione etica, un radicale cambiamento del nostro modo di essere cittadini, di essere comunità. È questo il senso profondo del progetto di Cinemovel e il motivo per cui sono felice, con Elisabetta e Nello, dell’importante premio ricevuto”.