La morte di Claudio Domino
Nell’ottobre del 1986 a San Lorenzo, borgata rurale nella zona nord di Palermo, venne ucciso il piccolo Claudio Domino. Aveva solo 11 anni.
Nell’ottobre del 1986 a San Lorenzo, borgata rurale nella zona nord di Palermo, venne ucciso il piccolo Claudio Domino. Aveva solo 11 anni.
“E’ come se avessimo di fronte una persona con un passamontagna in testa!”. Questa l’espressione fu usata nel giugno 2018 quando Report si occupò per la prima volta della vicenda San Siro.
Vivere così è una stupidaggine!! Ha esclamato un’alunna di quinta elementare commentando la vita di certi ‘ndranghetisti nei bunker.
Leggendo un articolo su “Il Fatto Quotidiano” mi sono accorto che non solo il Covid ha permesso ai boss più anziani di uscire dal carcere, ma ancor peggio la mafia sta prendendo potere.
Nel video parla il fratello, e mostra il luogo della morte, raccontando anche la storia che c’è dietro al suo omicidio per cui venne fatta giustizia solo quasi 20 anni dopo.
11 gennaio 1996, esattamente ventiquattro anni fa, dopo due anni e mezzo di prigionia i mafiosi decisero di uccidere e sciogliere nell’acido il piccolo Giuseppe Di Matteo.
Sigfrido Ranucci intervista il pregiudicato Francesco Pennini in cui gli rivela che i Madonia volevano ucciderlo nel 2010 dopo la pubblicazione del libro “il patto”, scritto dallo stesso Ranucci e da Nicola Biondo.
È un problema mondiale ma la testa è ancora concentrata in Calabria perché per aprire un locale di ‘Ndrangheta in qualsiasi parte del mondo è necessaria l’autorizzazione dell’azienda madre.
Storie parallele di due imprenditori, Filippo Cogliandro in Calabria, Gianluca Maria Calì in Sicilia. Hanno detto no al pizzo costruendo così un futuro diverso.
Franco Coco Trovato nasce a Mercedusa , in Calabria, nel 1947 e giunge a Lecco nel 1967, dove comincia il suo dominio criminale. Quest’ultimo di espande negli anni 80 creando il clan Coco Trovato, che vedeva alleate più di 1400 persone tra Lecco e la Brianza.
Tutti noi sappiamo cos’è la mafia, anche tramite storie, libri, film, videogiochi ma questi tendono come sempre a cadere nello stereotipo.
In questo video si vede lo scrittore e giornalista Roberto Saviano che parla della loro demolizione e di come questo gesto non è comunque abbastanza per salvare Napoli.
La voce e le note sono mezzo di protesta e di memoria di persone che non devono essere dimenticate per le loro imprese come quella di Peppino.
L’invito è quello alla riflessione e alla sensibilizzazione contro la mafia. Il focus è sempre sull’ambientazione italiana, in particolare siciliana. Viene cantato il paradosso che lega la bellezza italiana alla sua rovina dovuta alla corruzione.
Sia Rita Atria che Piera Aiello si erano rivolte a Borsellino, che aveva raccolto le loro testimonianze. Le loro denunce, insieme ad altre testimonianze, hanno permesso di arrestare numerosi mafiosi di Partanna, Sciacca e Marsala.
Mi ha stupito tantissimo il menefreghismo e forse anche la sfacciataggine col quale nomina la sua terra "Mafiopoli", nonostante i rischi fossero tantissimi.
Il Primo maggio del 1947, in un ampio spazio a metà strada fra Piana degli Albanesi e San Giuseppe Jato, alcune raffiche di arma da fuoco, sparate dalle montagne circostanti, si abbatterono su centinaia di persone radunate per celebrare la Festa dei Lavoratori.
Nel video scelto viene raccontata, in prima persona, la vita di Piera Aiello, le sue esperienze personali e i vari passaggi che l'hanno fatta diventare collaboratrice di giustizia e parlamentare.
Il video è un’intervista a Piera Aiello, cognata di Rita Atria, sulla testimonianza di come le storie di queste due donne si siano legate, non solo dai rapporti famigliari, ma soprattutto dal coraggio e dalla forza contro la mafia.
Credo che l’esempio dato da Libero Grassi sia molto importante perché riuscire ad avere la forza di rifiutarsi di pagare una tassa ingiusta che contribuisce a rendere la mafia più forte sia il chiaro esempio che si può lottare e rifiutarsi di collaborare con essa.
Quello che volevo dimostrare con questo articolo non é tanto il problema del covid nel carcere quanto più il fatto che secondo me hanno usato come scusa questo problema per fare uscire dalle celle i boss mafiosi .
Si tratta di un estratto del Maxi Processo, nel quale possiamo ascoltare un pezzo del confronto tra Riina e Tommaso Buscetta, che era stato un membro di “Cosa Nostra” e poi è diventato collaboratore di giustizia.
Peppino si è ribellato alla famiglia da dove proveniva, è riuscito a prendere le distanze dall’ambiente mafioso che lo circondava, e a non rimanerne immischiato.
tutti gli esseri umani hanno il sangue rosso, tutti siamo persone, tutti siamo uguali e nessuno si può differenziare perché nessuno ha il sangue verde.
Nel video Nicola Gratteri, un magistrato, saggista e procuratore della repubblica di Catanzaro, spiega in che modo la 'ndrangheta è diventata la mafia più potente.
Mi ha colpito tanto il modo in cui parlava; si sentiva dalla sua voce tutto il dolore che aveva passato e nonostante tutto, ha deciso di farsi coraggio e affrontare questo mondo a testa alta parlando e dicendo tutto quello che sapeva.
Quello che voglio mettere in evidenza sono due donne che per coraggio e per la loro attività antimafia si sono distinte nella storia, Lea Garofalo e l’avvocato di parte civile Vincenza Rando.
Questa canzone invita a riflettere e rivendicare la libertà di tutte le vittime per mafia, ad ascoltare la loro ragione e ad essere coraggiosi di fronte al sistema mafioso.
“Stragi di innocenti” perché io penso che le vittime di quelle stragi, ma in generale della mafia, siano persone che hanno avuto coraggio di andare controcorrente, opponendosi all’ingiustizia e alla criminalità.
In questo video il giornalista di fanpage Stefano Piazza dopo la notizia della morte di Riina intervista dei cittadini Siciliani e inizia a provocarli per vedere la loro reazioni.
Questo avvenimento mi ha fatta riflettere su quanto la mafia ed altre associazioni sfruttano a proprio vantaggio le trasmissioni, le radio e i giornali per avere più controllo possibile, come si percepisce con questa chiamata.
spesso ci si dimentica dei sopravvissuti e di cosa hanno vissuto e mi sembrava giusto dare voce a questi personaggi lasciati all’ombra di queste due stragi che hanno sconvolto l’Italia ma soprattutto la vita di queste persone il cui lavoro è indispensabile per contrastare il fenomeno mafioso.
Ho trovato il video su Youtube - Parla il PM antimafia Nino Di Matteo: "La vita mia e dei miei familiari è pesantemente.." - Nel video parla di come gli è cambiata la vita, passando da prima linea a cambiare posto.
Ho trovato questo articolo sul sito di everyeye digitando le parole ''mafia/videogames''. E' una recensione che descrive molto bene questo gioco di successo incentrato sulla mafia, ovvero Mafia:The City of Lost Heaven.